Divieti di circolazione. CNA Fita: servono profonde modifiche al calendario 2026 per garantire sicurezza, rispetto del lavoro, resa economica

Come CNA Fita chiediamo al ministro Matteo Salvini una profonda revisione delle modalità dei divieti di circolazione calendarizzati per il 2026 per rispettare pienamente sicurezza, dignità professionale ed esigenze economiche nazionali.

L’obiettivo primario, e comune, è quello di tenere conto delle esigenze di sicurezza, ovviamente.

Nel contempo, però, bisogna evitare gli effetti dirompenti che le restrizioni possono avere sull’autotrasporto e sull’intero sistema economico-produttivo.


Nel dettaglio, dopo aver riconosciuto al ministro l’interesse per il settore e la sensibilità per la categoria dimostrati finora e che siamo convinti dimostrerà ulteriormente, ecco i punti chiave delle nostre proposte:


1) Garantire una programmazione certa e a lungo termine, individuando orari di divieto che non compromettano l’attività ordinaria mentre il calendario attuale è caratterizzato da una estrema frammentazione degli orari.


2) Eliminare i divieti ritenuti brevi e inefficaci (in particolare nel pomeriggio di venerdì e in alcune giornate di martedì) che, invece di contribuire alla fluidità del traffico, creano l’effetto opposto concentrando le presenze sulle strade prima e dopo gli stop.


3) Mantenere i divieti con una durata limitata e strategicamente calcolata in alcuni sabati per garantire la pausa minima obbligatoria e consentire ai conducenti di rientrare la domenica a casa propria.


4) Integrare nella gestione i Sistemi di trasporto intelligenti e l’Intelligenza artificiale: possono facilitare il passaggio da divieti rigidi e predeterminati a una gestione dinamica e flessibile del traffico.


“In un’ottica di sicurezza collettiva e sviluppo del Paese – ha sottolineato il presidente nazionale di CNA Fita, Michele Santoni – sollecitiamo le istituzioni a considerare prioritari investimenti in infrastrutture, manutenzione programmata, gestione del traffico moderna ed efficiente.

Va riconosciuto che la sicurezza stradale è un obiettivo condiviso che richiede un impegno strategico complessivo”.


Roma, 16 dicembre 2025